FAQ
Prova a resettare (spegnere, vedi il manuale d’uso) la caldaia e farla ripartire, anche 2 o 3 volte.
Verifica la pressione dell’acqua in caldaia, che deve essere tra 1 e 1,5 bar.
Se la caldaia non dovesse ripartire, contattaci e comunicaci il modello e il codice di blocco che appare sullo schermo (se presente) o quale spia è accesa, in modo da aiutarci ad identificare il problema e fornirti un primo supporto telefonico.
Se la caldaia presenta una pressione inferiore a 1 bar, per aumentare la pressione si deve aprire il rubinetto di carico posto sotto la caldaia e chiuderlo quando la pressione ritorna a 1,2/1,5 bar (vedi manuale d’uso).
Verifica che la caldaia sia impostata nel funzionamento “invernale”, se così non fosse, portala da “estivo” ad “invernale” (vedi manuale utente).
Se hai un termostato ambiente a batterie, prova a sostituirle.
Se il problema persiste, contattaci.
- Verifica che il rubinetto di carico (posto sotto la caldaia) sia chiuso, altrimenti chiudilo;
- togli l’alimentazione elettrica;
- chiudi il rubinetto principale dell’acqua, posto sotto la caldaia;
- una volta arrestato il flusso, contattaci
- Verifica che il rubinetto di carico (posto sotto la caldaia) sia chiuso, altrimenti chiudilo;
- verifica che la caldaia smetta di gocciolare e che la pressione sia regolare tra 1,2/1,5 bar;
- se la caldaia continua a gocciolare, contattaci.
I controlli e la manutenzione sono obbligatori, in quanto espressamente previsti dal D.P.R. 74/2013 ed i Responsabili di impianto che non provvedono sono soggetti a sanzione amministrativa ai sensi del D.Lgs. 192/2005, art. 15 (“Il proprietario o il conduttore dell’unità immobiliare, l’amministratore del condominio, o l’eventuale terzo che se ne è assunta la responsabilità, che non ottempera a quanto stabilito dall’art. 7, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro.”)
Il pericolo maggiore riguarda la sicurezza e la salute. Una caldaia non revisionata può emettere fumi e gas nocivi e potenzialmente mortali, in rari casi è a rischio di esplosione.
Inoltre, si può incorrere nelle sanzioni amministrative (vedi FAQ precedente).
Sì, è necessario eseguire la manutenzione anche se l’impianto viene usato raramente.
La manutenzione ordinaria è a carico di chi occupa l’appartamento, quindi dell’inquilino se l’appartamento è affittato. Il proprietario è responsabile se l’appartamento è sfitto.
Riscaldamento invernale:
nella Zona Climatica E – Pianura esistono le seguenti limitazioni: 14 ore giornaliere, tra le ore 5 e le ore 23, dal 15 Ottobre al 15 Aprile. 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici
Climatizzazione estiva:
26°C – 2°C di tolleranza per tutti gli edifici.
Il Responsabile dell’impianto termico deve garantire il rispetto dei limiti di esercizio e dei valori limite della temperatura degli ambienti: i limiti non si applicano a particolari strutture pubbliche e private, individuate dagli art. 3 e 4 del D.P.R. 74/2013.
Sì, tutti gli impianti termici sia nuovi sia esistenti devono essere dotati del nuovo libretto d’impianto, approvato dalla Regione del Veneto con la D.G.R.V. 1363/2014.