FAQ
- Prova a resettare la caldaia: Spegni la caldaia seguendo le istruzioni riportate nel manuale d’uso e riaccendila. Puoi ripetere questa operazione fino a 2 o 3 volte se necessario, poiché alcuni blocchi temporanei possono risolversi con un semplice riavvio.
- Verifica la pressione dell’acqua: Controlla che la pressione della caldaia sia compresa tra 1 e 1,5 bar. Se la pressione è troppo bassa o troppo alta, questo potrebbe causare il blocco del sistema. Se necessario, puoi regolare la pressione utilizzando il rubinetto di carico, come indicato nel manuale d’uso.
- Controlla l’alimentazione del gas: Assicurati che il rubinetto del gas sia aperto e che non ci siano interruzioni nell’erogazione del gas, controllando anche eventuali segnalazioni dal fornitore di servizi.
- Verifica lo stato dei filtri: Filtri sporchi o ostruiti possono provocare il blocco della caldaia. Se hai accesso al filtro del sistema di riscaldamento, verifica che non sia sporco, consultando sempre il manuale per procedere correttamente.
- Codici di errore o spie: Se la caldaia non riparte, prendi nota del modello della caldaia e del codice di errore che appare sullo schermo (se presente) o della spia accesa. Questi dettagli ci permetteranno di identificare meglio il problema e fornirti un primo supporto telefonico più mirato.
Se la pressione della caldaia scende al di sotto di 1 bar, è necessario riportarla ai livelli corretti (tra 1,2 e 1,5 bar) per evitare malfunzionamenti.
Ecco come fare:
- Individua il rubinetto di carico: Generalmente si trova sotto la caldaia. Può essere una piccola manopola o una leva. In alcuni modelli, potrebbero esserci due rubinetti che vanno aperti contemporaneamente (consultare il manuale della caldaia per individuare la posizione esatta).
- Apri il rubinetto di carico: Ruota lentamente il rubinetto in senso antiorario (o apri entrambi i rubinetti, se necessario). Mentre il rubinetto è aperto, la pressione dell’acqua all’interno della caldaia inizierà ad aumentare.
- Controlla il manometro: Osserva attentamente il manometro della caldaia mentre la pressione sale. Quando raggiunge un valore compreso tra 1,2 e 1,5 bar, chiudi il rubinetto di carico ruotandolo in senso orario (o richiudi entrambi i rubinetti, se presenti).
- Verifica la chiusura: Assicurati di aver chiuso correttamente il rubinetto di carico per evitare che la pressione continui a salire oltre i livelli raccomandati.
- Riavvia la caldaia: Se la caldaia era andata in blocco per via della bassa pressione, potrebbe essere necessario resettarla seguendo le istruzioni del manuale.
Attenzione: Se dopo aver aumentato la pressione la caldaia continua a perdere pressione, potrebbe esserci un problema con l’impianto, come una perdita d’acqua o un malfunzionamento del vaso di espansione. In questo caso, è consigliabile contattare un tecnico specializzato.
- Verifica la modalità della caldaia: Controlla che la caldaia sia impostata su “invernale”. Se è impostata su “estivo” (solo acqua calda), spostala su “invernale” per attivare il riscaldamento. Consulta il manuale utente per le istruzioni specifiche del tuo modello.
- Controlla il termostato ambiente: Se utilizzi un termostato ambiente a batterie, verifica che le batterie non siano scariche. Sostituiscile e attendi alcuni minuti per vedere se il riscaldamento riprende.
- Controlla la temperatura impostata: Assicurati che la temperatura impostata sul termostato sia superiore alla temperatura ambiente. Se il termostato è impostato su una temperatura troppo bassa, il riscaldamento non si attiverà.
- Verifica i radiatori: Se i radiatori non si riscaldano, controlla che le valvole siano aperte. A volte le valvole possono essere chiuse o bloccate, impedendo il passaggio dell’acqua calda.
- Pressione della caldaia: Controlla la pressione della caldaia. Se è troppo bassa (sotto 1 bar), potrebbe essere necessario riportarla al livello corretto (tra 1,2 e 1,5 bar). Vedi il manuale per istruzioni su come farlo.
- Blocchi di aria nei radiatori: Se i radiatori sono tiepidi nella parte inferiore ma freddi in alto, potrebbe esserci aria nei tubi. Prova a spurgare i radiatori con la valvola di sfiato per far uscire l’aria accumulata.
- Verifica il rubinetto di carico: Controlla che il rubinetto di carico, posto sotto la caldaia, sia ben chiuso. Se è aperto o non completamente chiuso, potrebbe causare un eccesso di pressione che provoca la perdita. Chiudilo completamente per vedere se la perdita si arresta.
- Spegni l’alimentazione elettrica: Per sicurezza, scollega la caldaia dalla corrente elettrica spegnendola tramite l’interruttore principale o disinserendo la spina. Questo previene eventuali rischi elettrici dovuti al contatto con l’acqua.
- Chiudi il rubinetto principale dell’acqua: Per evitare ulteriori perdite, chiudi il rubinetto principale dell’acqua posto sotto la caldaia. Questo interromperà l’afflusso di acqua e permetterà di arrestare la fuoriuscita.
- Asciuga l’area e monitora la pressione: Se possibile, utilizza stracci o contenitori per asciugare l’acqua raccolta e monitora il manometro della caldaia per controllare la pressione. Se la pressione continua a salire o scendere rapidamente, potrebbe indicare un problema più serio.
- Contatta un tecnico specializzato: Una volta che il flusso d’acqua è stato arrestato, contattaci per un intervento professionale. Le perdite d’acqua possono essere causate da problemi interni, come un vaso di espansione danneggiato, guarnizioni usurate o tubature corrose, che richiedono l’assistenza di un tecnico qualificato.
Attenzione: Non tentare di smontare la caldaia o di ripararla autonomamente. Lascia che sia un professionista a intervenire per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento dell’impianto.
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- Verifica il rubinetto di carico: Controlla che il rubinetto di carico, situato sotto la caldaia, sia completamente chiuso. Se è rimasto aperto, potrebbe causare un aumento della pressione, provocando gocciolamento. Chiudilo completamente e verifica se la perdita si arresta.
- Controlla la pressione della caldaia: Dopo aver chiuso il rubinetto di carico, controlla che la pressione della caldaia sia compresa tra 1,2 e 1,5 bar. Se la pressione è troppo alta, potrebbe essere la causa del gocciolamento. Se necessario, scarica un po’ di acqua dai radiatori per abbassare la pressione.
- Osserva se la caldaia smette di gocciolare: Aspetta alcuni minuti per vedere se il gocciolamento si arresta dopo aver verificato il rubinetto di carico e la pressione. Se la caldaia continua a perdere acqua, potrebbe esserci un problema interno, come una guarnizione usurata o un problema al vaso di espansione.
- Controlla il tubo di scarico della condensa: Se la tua caldaia è a condensazione, verifica che il tubo di scarico della condensa non sia ostruito o bloccato. Un blocco può causare un accumulo d’acqua che potrebbe provocare perdite.
- Contattaci per un’assistenza professionale: Se, nonostante questi controlli, la caldaia continua a gocciolare, contattaci per un intervento. Potrebbe essere necessario sostituire qualche componente o verificare la presenza di un malfunzionamento interno.
Attenzione: Evita di lasciare la caldaia in funzione se continua a perdere acqua, poiché potrebbe causare ulteriori danni o inefficienze nel sistema.
La manutenzione della caldaia è obbligatoria secondo quanto stabilito dal D.P.R. 74/2013, che regola l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici. Il mancato rispetto di queste normative può comportare sanzioni amministrative, come indicato nel D.Lgs. 192/2005, art. 15, che prevede multe tra 500 e 3000 euro. Queste responsabilità ricadono sul proprietario dell’immobile, sull’inquilino, sull’amministratore di condominio o su chi ha assunto la gestione dell’impianto.
Tuttavia, è fondamentale affidarsi ad aziende serie e qualificate, che garantiscano un lavoro eseguito a regola d’arte. Evitare di scegliere aziende poco professionali o lavori eseguiti a basso costo solo per risparmiare può fare la differenza nella sicurezza dell’impianto e nella sua durata. Un intervento di manutenzione scadente può compromettere non solo l’efficienza della caldaia, ma anche la sicurezza tua e di chi ti sta intorno. Un impianto non correttamente mantenuto può comportare rischi di guasti gravi, fughe di gas o incidenti che mettono in pericolo le persone.
La manutenzione ordinaria non è solo un obbligo di legge, ma va vista come un vero e proprio atto di responsabilità civica. Garantire la manutenzione regolare della caldaia significa non solo assicurare il suo corretto funzionamento e sicurezza, ma anche contribuire alla sostenibilità ambientale. Un impianto efficiente riduce i consumi energetici, limita le emissioni nocive e aiuta a preservare le risorse del nostro pianeta.
Manutenere la caldaia regolarmente è un gesto concreto di sensibilità ambientale e di impegno collettivo per migliorare la qualità dell’aria e proteggere l’ambiente. È un’azione che riguarda anche il futuro delle prossime generazioni, poiché contribuisce a lasciare un mondo più sano e vivibile ai nostri figli.
In sintesi, i motivi principali per fare la manutenzione della caldaia sono:
- Obbligo di legge: Evitare sanzioni amministrative e rispettare la normativa vigente.
- Efficienza energetica: Un impianto ben mantenuto consuma meno, garantendo un risparmio sulle bollette.
- Sicurezza: La manutenzione regolare riduce il rischio di guasti, fughe di gas e altri problemi pericolosi.
- Sostenibilità ambientale: Ridurre l’impatto ambientale è un atto di sensibilità e responsabilità verso il pianeta, per lasciare un’eredità più sana alle generazioni future.
- Affidarsi a professionisti qualificati: Lavori eseguiti a regola d’arte garantiscono sicurezza, affidabilità e durata dell’impianto. Evitare aziende non qualificate che offrono servizi a sottocosto può prevenire rischi inutili e garantire un intervento sicuro e di qualità.
Il rischio principale è legato alla sicurezza e alla salute. Una caldaia non revisionata può sviluppare malfunzionamenti che portano a gravi conseguenze:
- Emissione di fumi e gas nocivi: Una caldaia non correttamente manutenuta può emettere monossido di carbonio (CO), un gas inodore e incolore che, se inalato, può causare gravi problemi di salute, fino ad avvelenamenti potenzialmente letali. Il monossido di carbonio è una delle principali cause di intossicazione domestica.
- Rischio di esplosione: Anche se raro, un impianto malfunzionante, soprattutto se non vengono rispettati i livelli di pressione e temperatura, può presentare un rischio di esplosione. Questo accade quando i dispositivi di sicurezza della caldaia, come la valvola di sicurezza o il vaso di espansione, non funzionano correttamente a causa di mancanza di manutenzione.
- Rendimento inefficiente: Una caldaia non manutenuta consuma più energia, causando un aumento delle bollette. L’efficienza energetica diminuisce, rendendo l’impianto più costoso da mantenere e meno ecologico.
- Malfunzionamenti e guasti improvvisi: La mancanza di manutenzione aumenta il rischio di guasti improvvisi, che possono lasciare la tua casa senza riscaldamento o acqua calda nei momenti più critici, come durante l’inverno.
- Sanzioni amministrative: Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 192/2005, la mancata manutenzione della caldaia comporta sanzioni amministrative che possono variare da 500 a 3000 euro. Queste multe vengono applicate in caso di mancata conformità agli obblighi di manutenzione e controllo periodico dell’impianto.
In sintesi, non effettuare la manutenzione della caldaia significa esporsi a rischi per la salute, pericoli di sicurezza, inefficienze energetiche e sanzioni legali. È quindi fondamentale mantenere la caldaia in regola per proteggere te stesso, la tua famiglia e l’ambiente.
Sì, è necessario eseguire la manutenzione anche se l’impianto viene utilizzato raramente o solo per brevi periodi. La manutenzione della caldaia non è solo una questione di frequenza di utilizzo, ma è indispensabile per garantire che l’impianto funzioni in modo sicuro ed efficiente quando viene acceso.
Ecco i motivi principali per cui la manutenzione è comunque necessaria:
- Sicurezza: Anche se la caldaia viene usata raramente, potrebbe sviluppare problemi di sicurezza come perdite di gas o malfunzionamenti nel sistema di combustione. La manutenzione regolare riduce il rischio di incidenti come fughe di gas o l’emissione di monossido di carbonio.
- Efficienza energetica: Anche durante periodi di inattività, la polvere e i detriti possono accumularsi all’interno della caldaia, riducendone l’efficienza quando viene accesa. La manutenzione regolare assicura che la caldaia funzioni al massimo dell’efficienza, anche se viene utilizzata solo occasionalmente.
- Prevenzione di guasti: L’inattività prolungata può causare il deterioramento di alcuni componenti della caldaia, come le guarnizioni o i filtri. La manutenzione aiuta a prevenire guasti improvvisi e costose riparazioni nel momento in cui la caldaia viene riutilizzata.
- Conformità alle normative: Indipendentemente dall’uso, le normative prevedono che la caldaia venga controllata e manutenuta regolarmente. Come stabilito dal D.P.R. 74/2013, la manutenzione periodica è obbligatoria per tutti gli impianti, a prescindere dalla frequenza di utilizzo.
In sintesi, anche se la caldaia viene accesa solo per brevi periodi, è fondamentale eseguire la manutenzione per garantirne la sicurezza, efficienza e durata, oltre che per rispettare le normative vigenti.
La manutenzione ordinaria della caldaia, come la pulizia annuale e i controlli periodici necessari per garantire l’efficienza dell’impianto, è a carico di chi occupa l’appartamento, quindi spetta all’inquilino se l’appartamento è affittato. Questo perché l’inquilino utilizza direttamente l’impianto e quindi è responsabile del suo corretto funzionamento e della sua efficienza.
Tuttavia, se l’appartamento è sfitto, l’obbligo della manutenzione ordinaria rimane a carico del proprietario, che deve assicurarsi che l’impianto sia in regola e funzionante per eventuali nuovi inquilini.
In dettaglio:
- Inquilino: È tenuto a effettuare la manutenzione ordinaria, come indicato nel contratto di affitto, e a mantenere l’impianto in buono stato. Questo include la pulizia della caldaia, il controllo dei fumi e l’aggiornamento del libretto dell’impianto.
- Proprietario: È responsabile della manutenzione straordinaria, come la sostituzione della caldaia o riparazioni dovute a usura strutturale o malfunzionamenti non legati all’uso quotidiano. Inoltre, il proprietario è responsabile della manutenzione ordinaria solo quando l’appartamento è sfitto.
Note importanti:
È fondamentale che le responsabilità siano chiaramente definite nel contratto di locazione.
In caso di mancata manutenzione ordinaria da parte dell’inquilino, potrebbero esserci conseguenze legali, poiché la mancata cura dell’impianto può causare danni e inefficienze.
Riscaldamento invernale:
Nella Zona Climatica E – Pianura, sono previste le seguenti limitazioni per l’esercizio degli impianti di riscaldamento:
- Durata giornaliera: Massimo 14 ore al giorno, tra le ore 5:00 e 23:00.
- Periodo di accensione: Dal 15 Ottobre al 15 Aprile.
- Temperature limite:
- 18°C (+2°C di tolleranza) per edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili.
- 20°C (+2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici (residenziali, uffici, scuole, ecc.).
Climatizzazione estiva:
- La temperatura per il raffrescamento estivo è fissata a 26°C con una tolleranza di -2°C per tutti gli edifici.
Responsabilità e deroghe:
Il Responsabile dell’impianto termico è tenuto a garantire il rispetto dei limiti di esercizio e dei valori limite della temperatura ambiente, in conformità alle normative vigenti. Tuttavia, queste limitazioni non si applicano a particolari strutture pubbliche e private, come ospedali, case di cura, scuole, e altri edifici individuati dagli articoli 3 e 4 del D.P.R. 74/2013.
Note importanti:
La normativa è volta a ridurre il consumo energetico e le emissioni, salvaguardando il comfort abitativo.
È importante rispettare queste limitazioni per evitare sanzioni e ridurre l’impatto ambientale degli impianti di riscaldamento e raffrescamento.
Sì, il Libretto di Impianto Termico è obbligatorio per tutti gli impianti termici, sia nuovi che esistenti, indipendentemente dalla potenza. Questa regola si applica agli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 74/2013 e dalla normativa regionale del Veneto (D.G.R.V. 1363/2014). Il libretto è un documento fondamentale per registrare tutte le operazioni di manutenzione, controllo e interventi sull’impianto, garantendo così il rispetto delle norme di efficienza energetica e sicurezza.
Dal 15 ottobre 2014, il nuovo libretto sostituisce i vecchi “libretti di impianto” e “libretti di centrale” e deve essere aggiornato in occasione di ogni controllo o intervento. È il responsabile dell’impianto (che può essere il proprietario, l’inquilino o il terzo responsabile) che ha il compito di assicurarsi che il libretto sia compilato e aggiornato correttamente. L’installatore o il manutentore è invece incaricato di registrare tutti gli interventi eseguiti sull’impianto.
In Veneto, la gestione e la registrazione del libretto avvengono tramite il sistema telematico C.I.R.C.E. (Catasto Impianti Termici della Regione Veneto), dove le ditte autorizzate accedono per compilare, aggiornare e consultare i libretti e i rapporti di controllo di efficienza energetica, che devono essere aggiornati con cadenza di almeno 4 anni per gli impianti alimentati a gas naturale con potenza inferiore a 100 kW, come previsto dalle normative regionali.